Durante i lunghi anni di servizio nel Pastorale della Parrocchia dell’Assunzione di Maria SS., Giampaolo ha partecipato a numerose Via Crucis dei venerdì di Quaresima, animandole con la preghiera e le riflessioni specifiche. La maturazione della sua fede e la sofferenza sperimentata nella sua carne, gli permisero di condividere le sofferenze con il suo amato Gesù.
In questo anno in cui si è aperta la fase diocesana della causa di beatificazione e canonizzazione, vogliamo meditare una Via Crucis attraverso gli scritti che ci la lasciato.
VIA CRUCIS.
Introduzione: Durante questa Via Crucis vogliamo veramente incontrarTi, o Gesù, camminare insieme con te sulle strade della Via Dolorosa per vivere una esperienza di amore e proclamare che con la tua croce hai dato senso alla nostra fede.
Vivremo queste meditazioni proposte dalla Comunità Gesù Risorto del Rinnovamento Carismatico ricordando gli insegnamenti del Servo di Dio Giampaolo Mollo per il quale, il 5 novembre 2021, si è aperta la causa di beatificazione presso il Tribunale Diocesano di Roma.
“Incontrare qualcuno non significa incrociarlo per strada, oppure fermarsi un momento con lui e scambiare qualche parola… l’incontro che dobbiamo fare con il Signore è diverso: significa fare posto all’altro nella propria vita, condividere con l’altro la propria vita, tutte le proprie cose, le proprie esperienze, le proprie decisioni, è un camminare insieme. Il Signore vuole incontrarsi con noi in questo modo… questo incontro con Gesù, che ti fa camminare insieme con Lui, provoca in noi una vita nuova… (Servo di Dio Giampaolo Mollo dall’insegnamento Beati quelli che pur non avendo visto crederanno -1993).
Preghiamo: Signore Gesù, aiutaci a camminare con questi sentimenti dietro alla tua croce
Tutti: Amen
PRIMA STAZIONE: GESÙ È CONDANNATO A MORTE.
Dal Vangelo di Giovanni (19,6-7.12.16)
[6] Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: “Crocifiggilo, crocifiggilo!”. Disse loro Pilato: “Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa”. [7] Gli risposero i Giudei: “Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio”. [12] Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: “Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare”. [16] Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso”.
Riflessione: Quante volte abbiamo subito delle ingiustizie nei nostri confronti, quante volte le persone ci hanno condannato lasciandoci nella disperazione: Gesù riceve un giudizio che significa la morte ma, pieno dell’amore di Dio, si consegna nelle mani degli uomini perché, attraverso di Lui, si compia la volontà del Padre.
“Anche affrontando la croce, e quindi la morte, ancora una volta Gesù mostra personalmente la sua illimitata fiducia nel Padre e l’amore per la Sua volontà; esce dai calcoli umani e si fida di Dio affrontando con coraggio anche il supplizio. Chi vuole aderire al comando di Gesù deve comportarsi come ha fatto il Maestro, non solo come ha detto di fare, ma come Lui stesso ha fatto” (Servo di Dio Giampaolo Mollo dall’insegnamento Beati quelli che pur non avendo visto crederanno -1993).
Per questo ti invochiamo tutti insieme: Donaci di amare la tua Santa Volontà
Tutti: Donaci di amare la tua Santa Volontà
SECONDA STAZIONE: GESÙ È CARICATO DELLA CROCE.
Dal Vangelo di Giovanni (19,17)
[17] Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota.
Riflessione: La croce è la nostra condizione indispensabile per essere suoi discepoli: ecco perché si lascia caricare sulle spalle il legno dandoci l’esempio perché ne seguissimo le orme. Ma con tutti i discorsi ascetici che possiamo fare attorno alla croce, nessuno può esimersi dall’affermare che essa è pesante; quante difficoltà turbano la nostra vita: la paura, la solitudine, una grave malattia inaspettata ed inguaribile.
“..così sono andato a finire in ospedale dove mi hanno operato…nelle vertebre cervicali…mettendomi delle sbarre di ferro per sostenermi; e lì ho saputo un’altra verità…non era soltanto una rottura di ossa bensì un tumore.” Come ho vissuto questo momento? Il Signore mi ha dato l’ ispirazione di dirGli: “Gesù tu non hai avuto nessun osso rotto sulla croce: ti offro le mie ossa rotte” (Servo di Dio Giampaolo Mollo dall’insegnamento La Resurrezione nella sofferenza -1995).
Per questo ti preghiamo tutti insieme: Donaci di portare fruttuosamente la nostra croce, Signore
Tutti: Donaci di portare fruttuosamente la nostra croce, Signore
TERZA STAZIONE: GESÙ CADE LA PRIMA VOLTA.
Dal libro del profeta Isaia (53, 4)
[4] Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.
Riflessione: E’ pesante portare come croce l’indifferenza di chi ci sta attorno e non si prende cura minimamente della nostra situazione. La difficoltà aumenta quando si soccombe sotto quel peso e si tocca la terra: anche se nessun brano del Vangelo parla di questo episodio possiamo immaginare che Gesù cada durante il cammino per il Calvario. Egli cade ma si rialza: insegna così ad ogni uomo che nella vita è sempre possibile cadere ma è anche possibile rialzarsi.
“…il 18 marzo 1991 vado in bagno di notte e mi si spacca il collo con un movimento. Cado per terra e per mezz’ora sono rimasto lì a pregare ..ho invocato tutti i santi del Paradiso senza gridare per non svegliare la mia famiglia.. così mi sono appoggiato come meglio ho potuto aspettando che passasse tutto.. non mi ero reso conto di essermi rotto una vertebra pensavo fosse un torcicollo più forte del solito” (Servo di Dio Giampaolo Mollo dall’insegnamento La Resurrezione nella sofferenza -1995).
Rialzarci dalle nostre difficoltà, dalle nostre malattie, dai nostri dolori fisici, dalle nostre preoccupazioni è un dono che il Signore ci concede se lo chiediamo con un cuore pieno di fiducia.
Per questo ti supplichiamo tutti insieme: Signore, abbi pietà di noi
Tutti: Signore, abbi pietà di noi
QUARTA STAZIONE: GESÙ INCONTRA SUA MADRE.
Dal Vangelo di Luca (Lc 2,34-35. 51)
«Simeone parlò a Maria, sua madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima”… Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore».
Riflessione: Anche dell’incontro di Gesù con sua Madre nel suo cammino verso il Calvario non vi è menzione nei Vangeli: con gli occhi della fede però siamo sicuri che Lei abbia seguito il figlio per sostenerlo e poterlo guardare con amore. Solo vere madri e veri figli possono comprendere ciò che è successo tra Gesù e Maria in quel momento: in un breve incontro di sguardi il pensiero di entrambi è il desiderio di compiere la volontà del Padre con amore.
“abbiamo visto che in noi l’amore, quello vero, che ci fa donare completamente a chi amiamo, non parte dal cervello ma dal cuore. L’amore è già dentro di noi e cerca continuamente la persona da amare: cerca un altro diverso da noi e che sia in grado di ricevere tutto l’amore che è in noi e, nello stesso tempo, che sia capace di ridonare tutto l’amore che noi desideriamo. Chi ama vuole amare ma vuole anche essere amato” (Servo di Dio Giampaolo Mollo dall’insegnamento Beati quelli che pur non avendo visto crederanno -1993).
Per questo invochiamo tutti insieme: Santa Madre di Dio prega per noi
Tutti: Santa Madre di Dio prega per noi
QUINTA STAZIONE: GESÙ È AIUTATO DAL CIRENEO A PORTARE LA CROCE.
Dal Vangelo di Luca (23,26)
[26] Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù.
Riflessione: Il Cireneo è passato alla storia del cristianesimo per questo gesto di portare la croce di Gesù per un breve tratto al fine di sollevarlo dalla terribile fatica che lo condizionava nel cammino del Calvario. I soldati volevano accelerare i tempi per eseguire la condanna e chiamano in causa questo passante. Simone non si tira indietro ed accoglie la proposta di aiutare questo condannato a morte: da questo incontro casuale scaturirà per lui una grande grazia, quella di essersi donato a Gesù dimenticando le umane convenienze.
“Oggi il Signore ha bisogno di amici particolari che siano disponibili a servirlo come Lui vuole, quando Lui vuole…. Vi ricordate il piccolo asino “sul quale nessuno è mai salito (Lc.19,28”) che portò Gesù che entra in Gerusalemme? Sta vivendo vicino a sua madre e dipende da lei; ad un certo momento il Signore lo sceglie per fare un servizio a Lui… questo è lo stile di Dio: mentre sei occupato a vivere la routine quotidiana ecco che il Signore ti sceglie per Sé” (Servo di Dio Giampaolo Mollo Appunti inediti sulla figura dell’animatore).
Per questo ti chiediamo tutti insieme: Signore, donaci di amare la tua croce
Tutti: Signore, donaci di amare la tua croce
SESTA STAZIONE: UNA DONNA ASCIUGA IL VOLTO DI GESÙ.
Dal libro del Profeta Isaia (53,2-3)
Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per provare in lui diletto. [3] Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Riflessione: Tra la folla una donna viene toccata nel profondo del suo cuore e spontaneamente si dirige verso Gesù e gli asciuga il volto impregnato di sudore e sangue: infatti il condannato Gesù sta compiendo un sforzo enorme per portare a compimento la sua missione di salvezza. Anche noi, come Gesù, abbiamo avuto molti gesti di compassione dal nostro prossimo e non possiamo far altro che restituire ciò che ci è stato donato durante il cammino della vita.
Durante la convalescenza in ospedale “venivano a trovarmi i fratelli .. tutti i giorni… certo non mi faceva piacere la mia situazione, però ero gioioso dentro di me perché sapevo che Gesù era con me… ho avuto questa sensazione spirituale e insieme fisica che Dio veniva a riposarsi in me. Ero immobile, fermo e il Padre riposava sul mio cuore… questo “riposo di Dio” era soltanto un modo per farmi sentire con grande forza la consolazione del Padre; Dio era a fianco a me anche attraverso il corpo di tanti fratelli” (Servo di Dio Giampaolo Mollo dall’insegnamento La Resurrezione nella sofferenza -1995).
Per questo ti preghiamo tutti insieme: Signore, donaci un cuore pieno di compassione
Tutti: Signore, donaci un cuore pieno di compassione
SETTIMA STAZIONE: GESÙ CADE LA SECONDA VOLTA.
Dal libro del Profeta Isaia (53,5)
[5] Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Riflessione: Lungo la via della croce la pesantezza si fa sentire ed è facile la tentazione di accasciarsi al suolo, di non voler continuare il cammino fino al luogo del supplizio. Ci si vorrebbe fermare ma Gesù, anche questa volta, ci dà l’esempio e si rialza in piedi con la sua croce in spalla. E’ un grande invito per tutti coloro che portano la croce a superare le difficoltà del cammino, a non lasciarsi vincere dalla disperazione o dalla convinzione che la sofferenza sia inutile. Solo chi ha capito profondamente che l’itinerario della conversione consiste nel cadere e sapersi rialzare può progredire nel cammino spirituale.
“Se è vero che ci sentiamo chiamati dal Signore a servirlo… dobbiamo essere pronti ad accettare, oltre alla gloria del momento, anche la croce del momento. Questa obbedienza ci aiuterà a risorgere a vita nuova e accrescerà la nostra fede personale che sarà purificata … si cresce lasciandosi purificare dal proprio egoismo che ci spinge sempre a non donarci per paura di morire a noi stessi” (Servo di Dio Giampaolo Mollo Appunti inediti sulla figura dell’animatore -1995).
Per questo ti chiediamo tutti insieme: Signore, aiutaci a rialzarci quando cadiamo nel peccato
Tutti: Signore, aiutaci a rialzarci quando cadiamo nel peccato
OTTAVA STAZIONE: GESÙ INCONTRA LE DONNE DI GERUSALAMME.
Dal vangelo di Luca (23,27-29.31)
[27] Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui.
[28] Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. [29] Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. [31] Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”.
Riflessione: Queste donne che seguono Gesù lungo il viaggio al Calvario sono persone sicuramente e sinceramente addolorate per quel che stanno vivendo e per la sofferenza di quel giovane maestro condannato ingiustamente al supplizio della croce. Ma c’è un altro dramma che si consuma dietro la condanna di Gesù che viene messo bene in evidenza dalle sue parole: la perdita del valore della vita umana in tutti i suoi aspetti.
“Noi siamo segno di contraddizione, fratelli, pietra d’inciampo ed è chiaro che la pietra, proprio perché tutti ci inciampano contro, prende calci continuamente… ha però un grande merito quello di fermare la corsa verso il precipizio di tutti quelli che vi si imbattono… hanno il tempo di fermarsi per reclamare …tutti noi siamo chiamati ad evangelizzare attivamente come popolo di Dio utilizzando i doni e i carismi dello Spirito” (Servo di Dio Giampaolo Mollo dall’insegnamento Andate in tutto il mondo e annunciate il Vangelo -1993).
Per questo preghiamo tutti insieme: Signore, donaci di essere testimoni della verità
Tutti: Signore, donaci di essere testimoni della verità.
NONA STAZIONE: GESÙ CADE LA TERZA VOLTA.
Dal Libro del Profeta Isaia (53,6)
[6] Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.
Riflessione: Con la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce si conclude l’esperienza della debolezza fisica del Messia che ha un forte impatto simbolico in chi medita su tale evento. L’ultima caduta, infatti, è più disastrosa ed impressionante ma, ancora una volta, si rialza e riprende con fatica il percorso che lo sta conducendo verso il Golgota. In Lui si fissano anche i nostri pensieri per comprendere appieno il grande mistero della nostra continua rinascita spirituale incentrata in Gesù Cristo unico salvatore dell’uomo e del mondo.
“Lasciarsi prendere e penetrare dallo Spirito Santo per essere trasformati anche se bisognerà passare attraverso la croce delle “potature” e la tomba della “morte a noi stessi” per poi risorgere persona nuova sempre più simile al Maestro. La conversione non è dunque fine a stessa è solo l’inizio di una vita di discepolato; essa esige una continua crescita in maturità e santità, una partecipazione sempre più attiva, come membra vive del Corpo Mistico di Gesù, che viene così reso presente nel mondo che ci circonda attraverso il nostro comportamento, le nostre parole, il nostro impegno quotidiano verso Dio e verso i fratelli” (Servo di Dio Giampaolo Mollo dall’insegnamento Andate in tutto il mondo e annunciate il Vangelo -1993).
Per questo ti supplichiamo tutti insieme: Signore, rendici perseveranti nel cammino della fede
Tutti: Signore, rendici perseveranti nel cammino della fede
DECIMA STAZIONE: GESÙ È SPOGLIATO DELLE VESTI.
Dal Vangelo di Giovanni (19,23-24)
[23] I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo.
[24] Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura:
Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio così.
Riflessione: Prima di essere crocifisso Gesù viene spogliato di tutto, anche delle vesti che indossa: il condannato viene privato di ogni diritto in particolare viene spogliato della sua dignità umana; Gesù ha nel cuore il desiderio di donare al mondo la salvezza così come desidera il Padre nei cieli.
“Gesù negli ultimi anni della sua vita terrena è stato accolto, osannato e ricercato da tutti per le opere potenti che aveva compiuto: chi lo amava, chi lo giudicava, ma certamente tutti lo rispettavano. Ora il Padre gli chiede di lasciare tutto e di trasmettere ad altri il suo Spirito(cioè il suo amore per Lui e per gli uomini) e di compiere il supremo atto del sacrificio: quello di morire in silenzio continuando ad amare, a capire, a perdonare perfino i suoi aguzzini che tirano a sorte la sua eredità terrena più preziosa: la tunica.. accetta di buon grado il calice del dolore sapendo che era cosa gradita al Padre perché la sofferenza fa parte dell’amore e dell’obbedienza e l’amore ha l’esigenza di una obbedienza tutta tesa a rendere felice la persona amata senza badare a se stesso “ (Servo di Dio Giampaolo Mollo – Appunti inediti sulla figura dell’animatore).
Per questo ti supplichiamo tutti insieme: Signore, accresci in noi il desiderio di servirti in umiltà
Tutti: Signore, accresci in noi il desiderio di servirti in umiltà
UNDICESIMA STAZIONE: GESÙ È INCHIODATO ALLA CROCE.
Dal Vangelo secondo Luca (23,39-40.42-43)
Uno dei malfattori appesi alla croce insultava Gesù. Ma l’altro lo rimproverava: “Neanche tu hai timore di Dio?” E aggiunse: “Ricordati di me quando entrerai nel Regno”. Gli rispose: “In verità ti dico: oggi sarai con me nel paradiso”
Riflessione: Perdonando al ladrone Gesù dà ad ogni uomo, di qualunque condizione, motivo di sperare; nel suo infinito amore promette la salvezza a tutta l’umanità. Come il pubblicano nel tempio, anche il ladrone non ha nulla da presentare al Signore, ma il suo cuore è aperto al pentimento e ciò provoca il miracolo dell’amore di Dio anche nell’ultimo giorno della sua vita.
“Rispettiamo quelli che cercano la fede, senza giudicarli, perché Gesù accoglie sempre i ritardatari, attende pazientemente quelli che cercano, non li caccia via; anche quelli che incespicano, che esitano, che brancolano e avanzano a fatica in mezzo alle tenebre… Gesù è abituato a concedersi agli ultimi arrivati: pensate al ladrone sulla croce. Gesù gli dice “Oggi sarai con me nel Paradiso”; il primo vero unico santo che va in Paradiso per bocca di Gesù!. Quindi Gesù lo ha aspettato ..lungo la strada della sua vita…” (Servo di Dio Giampaolo Mollo – dall’insegnamento Beati quelli che pur non avendo visto crederanno- 1993).
Per questo ti acclamiamo tutti insieme: Signore, donaci la tua Luce per credere nel tuo amore
Tutti: Signore, donaci la tua Luce per credere nel tuo amore
DODICESIMA STAZIONE: GESÙ MUORE IN CROCE.
Dal Vangelo di Giovanni (19,28-30)
[28] Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: “Ho sete”. [29] Vi era lì un vaso pieno d’aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. [30] E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: “Tutto è compiuto!”. E, chinato il capo, spirò.
Riflessione: Nulla è così oscuro come la morte del Figlio di Dio che, insieme a Dio Padre, è la sorgente e la pienezza della vita. Ma nulla è anche così luminoso perché qui risplende la gloria di Dio, la gloria dell’amore onnipotente e misericordioso.
Di fronte alla morte del Signore la nostra risposta è il silenzio dell’adorazione: così ci affidiamo a Lui, ci mettiamo nelle sue mani, chiedendogli che niente, nella nostra vita e nella nostra morte, ci possa separare da Lui.
“Annunciate il Vangelo” ci ha detto Gesù, parlate della vita eterna, della vita che non diventerà eterna dopo la morte, ma è già eterna, dal momento in cui siamo concepiti. Questo senso di vita eterna che è già in noi lo dobbiamo trasmettere a tutti” (Servo di Dio Giampaolo Mollo – dall’insegnamento Andate in tutto il mondo ed annunciate il Vangelo – 1994).
Per questo pieghiamo le nostre ginocchia e ti adoriamo tutti insieme: Signore, regna nei nostri cuori
Tutti: Signore, regna nei nostri cuori.
TREDICESIMA STAZIONE: GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE.
Perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo di Giovanni (19,25-27)
[25] Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. [26] Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». [27] Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Riflessione: Quel corpo privo di vita non può restare sulla croce: l’indomani sarà sabato il giorno di festa e Gesù deve essere adagiato in un sepolcro. Sicuramente la Madre, che era sotto la croce con Giovanni, avrà atteso quel momento per un ultimo abbraccio terreno, per esprimere verso suo Figlio tenerezza e dolore ed attendere, nella fede, la sua resurrezione. Maria, madre dolcissima, abbraccia ogni tuo figlio con quello stesso ardente amore!
Con le parole di questo canto il Servo di Dio Giampaolo Mollo esprimeva i suoi sentimenti nei riguardi di Maria:
GUARDO TE, MARIA
Guardo te, cerco te, o Maria
Dolce creatura sposa dell’amore
Tu mi dai tenerezza
E con amore ed umiltà mi porterai a Gesù
Lodo con te il Signore
Il Figlio tuo che per me
Ha dato con gioia la sua vita
Guardo alla sua croce
E sento in me le sue parole:
ecco io ti affido a mia Madre.
Ed io riconoscente mi metto nelle tue braccia
Ave o Maria, Ave o Maria
Vengo a Te con fiducia, o Maria,
e mi circondi dell’amore che solo tu sai dare
tu che sei la Madre, tu che sei Regina dei cieli.
Per questo proclamiamo tutti insieme: Signore, Maria prega per i tuoi figli
Tutti: Maria prega per i tuoi figli
QUATTORDICESIMA STAZIONE: GESÙ È DEPOSTO NEL SEPOLCRO.
Dal Vangelo di Matteo (27,57-60)
[57] Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. [58] Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato. [59] Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo [60] e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatta scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò.
Riflessione: La sepoltura è sempre un momento drammatico e doloroso, in essa si avverte quel distacco definitivo dalla persona amata; il sepolcro crea un muro di divisione che diventa insormontabile. Ma per Gesù il sepolcro è il luogo dove si compirà un evento di straordinaria importanza per tutti i credenti e, per noi, un tempo di attesa per contemplare la meraviglia della vita di Dio.
“Gesù è il figlio ubbidiente che per amore del Padre e di quelli che il Padre ama dona se stesso fino a subire il vilipendio, la mortificazione, la morte fisica sulla croce, piena di dolore e crudeltà. In questo modo Gesù prende completamente su di Sé tutti gli aspetti della natura umana e tutti li santifica vivendoli personalmente, compresa la morte, che, nel momento in cui viene assunta da Gesù, perde ogni potere definitivo di eterna condanna per divenire solo momento di passaggio alla vita vera!” (Servo di Dio Giampaolo Mollo Appunti inediti sulla figura dell’animatore).
Per questo ti acclamiamo tutti insieme: Signore, ti lodiamo per il dono di Gesù
Tutti: Signore, ti lodiamo per il dono di Gesù.
QUINDICESIMA STAZIONE: GESÙ RISORGE DALLA MORTE.
Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo perché con la tua santa croce hai redento il mondo.
Dal Vangelo secondo Matteo (28,1-7)
Quando era già l’alba della domenica, le donne andarono al sepolcro, portando gli aromi che avevano preparato, e videro la pietra rimossa dal sepolcro, ed entrate, non trovarono il corpo del Signore. Un angelo disse:” Perché cercate tra i morti colui che vive? Gesù di Nazaret non è qui, perché è risorto, come aveva detto.”
Cosa potranno fare quelle donne presso il sepolcro? Non lo sanno. Ma l’amore ha una speranza, e, dove non arriva l’intelligenza, arriva la speranza. La preghiera, l’affetto, la vicinanza si fanno amore coraggioso per il corpo di Gesù che ha tanto sofferto. La speranza diviene certezza: Gesù è veramente risorto e se viviamo per Lui saremo creature nuove.
“Non rifiutiamo allora niente della nostra vita, ma accettiamola così come è, con uno spirito saldo, sentendoci inviati dal Signore a dare testimonianza di fede anche attraverso le situazioni difficili che siamo vivendo” (Riflessione del Servo di Dio Giampaolo Mollo).
Preghiamo: Signore, alla luce della croce e della resurrezione del tuo Unico Figlio, donaci la certezza che, uniti e sostenuti da lui, potremo anche noi a vincere il male con il bene. Per Cristo nostro Signore
Tutti: AMEN